Da bimbo ero appassionatissimo di automobili, sapevo tutto, dal listino prezzi ai dati tecnici, cilindrate, potenze, allestimenti...un Natale mi sono addirittura fatto regalare T.A.M., Tutte le Auto del Mondo, un tomo formato "Holy Bible" nel quale erano indicate le caratteristiche di tutti i modelli di automobili presenti allora (era l'88 se non ricordo male) sui mercati mondiali; anche quello guatemalteco per intenderci e alcuni esemplari erano davvero da non credere e non lo dico solo in senso positivo.
Col passare del tempo i punti di vista cambiano, cominci a valutare quanto costa (non solo economicamente) mantenere un auto e lo spirito utopico-idealista-ecologista ti porta a considerazioni curiose sul numero di automezzi circolanti, sulla velocità media effettiva che un comune mortale riesce a tenere nel traffico urbano, sull'inquinamento invadente nei centri cittadini e sui comportamenti da idiozia pura che a poco a poco riempiono le strade...e poi non sopporto l'idea di vedere la signora benestante e rincoglionita che se ne va in giro con la sua X5 super lusso parcheggiando in diagonale sull'equivalente di 3 posti auto (bilancio energetico imbarazzante: 2500kg di ferraglia per portare a spasso 55kg di ipocrisia +1 kg di pane e 3 etti e mezzo di salame Milano).
Ed è per questo che per molto tempo ho girovagato fiero su una fiammante Renault Clio del '91 dalle prestazioni motoristiche non proprio degne di nota, ma comunque un'auto eccezionale: tenuta di strada sul bagnato irrisoria (però ne guadagnano i bomboloni); stabilità sospetta, alle "alte" velocità (poco oltre i 120) il veicolo tende a sollevarsi da terra; frenata ambigua se non si sfrutta il freno motore; rollio in curva esasperato e accompagnato da un ondeggiamento tipo onda lunga; consumi di benzina contenuti, quelli dell'olio degni di una friggitoria industriale.
La mia poi godeva di alcune caratteristiche sue; si sà ogni macchina ha un anima. Nel mio caso questo si traduceva in un clacson dal tono tipo pernacchia sfiatata dal volume massimo di 7 decibel (anzi, negli ultimi mesi per orgoglio suo, la Clio si è volutamente rifiutata di emettere qualsiasi tipo di suono) e in un impianto di riscaldamento aromatizzato al sapore di liquirizia che a lungo andare poteva procurare assuefazione e dipendenza.
Ripeto, auto eccezionale, capace di subire vari maltrattamenti e non ha mai necessitato di grossa manutenzione (eccetto l'olio).
Poi, alla veneranda età di 30 anni è giunto per me il momento della necessità di un nuovo mezzo di locomozione.
La scelta era tra una medio-piccola nuova, ma dalla svalutazione immediata o la lotteria dell'usato; ovviamente la monetina è caduta sulla lotteria e complice il mio Daddy (efficace come un'assicuratore e scaltro come una faina nella ricerca on-line di occasioni motoristiche) ho trovato sfavillante Audi A3 TDi ottimamente tenuta e l'ho fatta mia: motore quasi rabbioso, 6 marce, ripresa entusiasmante, ottima tenuta di strada, finiture curate e, dato eccezionale, consumi bassissimi (se non mi "gingillo"...); oltretutto è un'auto a misura d'uomo, abbastanza piccola e convive decentemente con i miei ideali ecologico-proletari ==> sono soddisfato!
Ma una cosa era sfuggita alle mie valutazioni...LA SFIGA.
Ad esser sinceri qualche presagio c'era stato, esattamente i primi di luglio, quando con i con i miei compagni di sventura decidiamo, come da tradizione, di godere di un pò di sole in quel ridente borgo che è Piediluco e come da tradizione al nostro arrivo al lago il tempo vira repentinamente in stile tempesta tropicale; crollo di rami e sradicamento di alberi, uno dei quali (secolare) si adagia delicatamente a mezzo metro dalla mmmaghina.
Poche settimane dopo, solita spedizione lagunare, passo a prendere il cugi e lo attendo in strada col motore acceso: faccio una ricca retromarcia e accarezzo tutta la fiancata sul frontale di una Fiesta in sosta, materializzatasi dal nulla (giuro, prima non c'era!)... Nel frattempo l'arsura nella conca è a livelli sahariani e io tutti i giorni parcheggio il giollino della meccanica (nero) sempre al sole, dato che l'ufficio dove lavoro è praticamente in una zona priva di possibili zone d'ombra; sorvolando sui 75° che raggiunge l'abitacolo quotidianamente, a causa della temperatura una venaturina millimietrica del parabrezza nel giro di una mattinata si srotola giù per qualche decina di centimetri con relativa sostituzione del cristallo (che tanto costa poco)...
Per non dimenticare un'altro bel fine settimana in cerca di sole sempre in compagnia dell'allegra brigata quando becco una grandinata da fine del mondo con chicchi grossi come mele o dell'immersione fatta pochi giorni fa quando a causa di un altro temporalino che ha inondato la conca mi sono ritrovato in un sottopasso con l'acqua fin sopra il finestrino...quì la mmmaghina ha mostrato doti amfibie eccellenti ma il carter di protezione del motore non ha retto alla cauta retromarcia che m'ha riportato in superficie in 3 decimi di secondo...
Mi sa che a primavera rispolvero il vespone.
P.S.
Ogni tanto sequestro la vecchia Clio a mia sorella e me ne vado in giro col riscaldamento liquirizioso a tutta callara.